Maria Pia e il Volontariato
Non c’è ambito del volontariato che non abbia visto la presenza di Maria Pia: sociale, sanitario, assistenziale, protezione civile, cultura, turismo culturale, religioso, museale. Ai vari livelli, locale, regionale, nazionale e internazionale ha svolto con un ruolo propedeutico e di collegamento tra volontariato, terzo settore, pubbliche istituzioni e organismi ecclesiali.
Ha rivestito ruoli di rappresentanza, di governo e di servizio a livello locale: Governatore della Misericordia di Capannori, Presidente dell’Opera Pia G.S. Ghilarducci , Rappresentante legale dell’associaIone Terzo Millennio e a livello Nazionale: Presidente vicario del CNV, Presidente del CTG, Tesoriere Nazionale delle Misericordie d’Italia, Presidente del Consorzio Opere di Misericordia, Presidente dell’associazione nazionale Ad Limina Petri.
Inizia giovanissima il suo percorso come pioniere della CRI, cui ha seguito la “stagione dei Convegni Nazionali sul volontariato”, con Maria Eletta Martini, Giuseppe Bicocchi ed altri “Padri” della legge 266 (provenienti dal Volontariato, dalle Università, da Fondazioni, dal mondo politico) che riconosceva il volontariato e i suoi rapporti con le pubbliche istituzioni.
Il suo impegno è stato caratterizzato dall’innovazione, promosse il primo collegamento tra le Associazioni per il pronto soccorso anticipando di anni il 118, ha attuato la prima convenzione tra CNV e il Ministero dei Beni culturali per la presenza delle Associazioni nei musei, partecipò alla realizzazione della prima banca dati sul volontariato presso il CNV. Amava definirsi un “facilitatore” delle relazioni nel variegato mondo del volontariato di cui ha difeso la peculiarità e la dimensione etica e motivazionale.

ROBERTO TRUCCHI - Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia
“È con grande tristezza – afferma il Presidente della Confederazione Nazionale Roberto Trucchi - che diamo l’annuncio della scomparsa di Maria Pia Bertolucci, instancabile Consorella con la quale abbiamo condiviso importanti anni di lavoro. Non dimenticheremo mai l’impegno e la passione che metteva in tutte le sue attività, ma soprattutto non scorderemo il grande contributo che ha dato al mondo del Volontariato toscano e nazionale. Fino agli ultimi suoi giorni di vita ha proseguito le attività a sostegno del prossimo, guardando sempre avanti e pensando sempre al futuro, senza mai farsi vincere dal male che da anni la perseguitava. Maria Pia sarà sempre un esempio per tutti noi e soprattutto per i giovani che lei tanto amava. Il mio pensiero adesso è rivolto alla famiglia ed ai suoi cari per la grande perdita”.
Franco Agostinelli In ricordo di Maria Pia
Vogliamo ricordare Maria Pia, un’esigenza che nasce dal cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta e stimata, ma soprattutto che nasce come un moto di gratitudine per la testimonianza che Maria Pia ci ha lasciato con la sua vita. Quando qualcuno ci lascia prematuramente, resta in noi un rammarico per quello che poteva ancora essere e invece non è stato perché è mancato il tempo, ma noi vogliamo lasciare a Dio, che conduce la storia di tutti noi, la decisione sul nostro percorso di vita. A noi resta l’impegno di far nostro il dono che Lui, il Signore, ci ha fatto e raccogliere il testimone che Maria Pia lascia ora nelle nostre mani, perché continuiamo il cammino che lei ci ha indicato e ci ha esemplificato con le sue scelte quotidiane. Nessuno di coloro che l’hanno conosciuta più da vicino e hanno recepito il dono del suo insegnamento, potrà dimenticare il suo sorriso, la sua bonomia, che accompagnavano la sua voglia di fare, la determinazione del suo impegno sociale, la concretezza che dava al suo agire, consapevole sempre che i poveri non possono attendere, o accontentarsi di belle parole o di discorsi prolissi con cui, talvolta, ci perdiamo in lacunose accademie. Maria Pia ha lavorato con impegno e umiltà, senz’altro consapevole che la Fede non si esaurisce in parole, per quanto belle possano essere, ma si concretizza nelle opere a favore dei più bisognosi, quelle persone a cui Maria Pia ha donato il suo tempo, la sua capacità, la sua intelligenza, la sua vita quotidiana. Questa era senz’altro l’indole buona della nostra sorella, che lei ha confermato e difeso con la scelta di Fede che da sempre l’ha accompagnata; ha fatto della sua vita una preghiera costante nelle piccole e grandi cose e nelle realizzazioni che hanno caratterizzato il suo percorso di vita.
Ognuno di noi vorrà ricordare Maria Pia e conservare, come perla preziosa, la testimonianza che ha ricevuto. Oggi tutti noi, la grande famiglia della Misericordia, vogliamo perpetuare la sua memoria intitolando a lei la sede della Misericordia di Betlemme che da ora si chiamerà “Casa Maria Pia” e sarà il luogo che ricorderà la sua presenza, la sua volontà, perché anche nella terra di Gesù, la Terra Santa, nascesse un luogo dove la carità che il Signore ci ha insegnato diventasse storia vissuta.
Grazia Maria Pia e ora che ti sappiamo nella Casa dove avremo tutti un comune soggiorno, la Casa dell’eterna giovinezza e della pienezza di ogni ideale che in terra abbiamo sempre sognato, cercato e perseguito, ora sappiamo che tu sei sempre nelle nostre fila e continui ad indirizzare il nostro cammino nelle fedeltà all’Annuncio che ha cambiato la vita del mondo e che dà ancora e per sempre significato al nostro operare.
Testimonianza di Aldo Intaschi
Con Maria Pia “mapi” ci siamo incontrati per la prima volta a Lucca, circa 35 anni fa, durante l’organizzazione di uno dei primi, straordinari e veri Convegni Nazionali del Volontariato che resero questa Città Capitale nazionale ed Europea del Volontariato e della Solidarietà … erano gli anni della “speranza di poter costruire una Italia migliore, positiva e altruista … ” raccontata da Maria Eletta Martini insieme ai Nervo, Ardigò, Tavazza, Pasini, Lipari, Corghi e dai giovani lucchesi Bicocchi, Petrucci, Frediani e Mazzarella ….
Mapi giovanissima veniva da una breve esperienza in Croce Rossa e io dall’impegno nella mia Comunità Parrocchiale in Versilia ….. nessuno di noi avrebbe mai pensato che respirando quei luoghi, ascoltando quelle persone e quei contenuti valoriali ci saremmo ritrovati a vivere l’esperienza più importante della ns vita: l’impegno nel Volontariato e in specifico l’essere Confratello e Consorella di Misericordia.
Lei in una piccola Misericordia di “campagna” quella di Capannori ed io in una sezione “assai sgangherata” della secolare Misericordia di Camaiore a Lido di Camaiore.
Anni e anni di servizio al prossimo senza mai abbandonare quel sogno di trasformare e rendere migliori le nostre Comunità di appartenenza vivendo le opere di Misericordia nelle nostre associazioni.
Servizio concreto fatto di turni in ambulanza, di riunioni infinite, di ascolto continuo di confratelli e consorelle in difficoltà, di disponibilità all’ accoglienza, di discussioni, di sudore e fatica, di pianti e sorrisi ….
Servizio che piano piano si è trasformato in accettazione della Responsabilità gestionale al fianco di Presidenti saggi che ci hanno fatto crescere fino al punto di diventare noi i Presidenti. Allora il servizio è diventato visione e sogno ….
Prima nelle nostre Comunità che sono cresciute anche grazie alle opere “strutture e servizi” che queste le Misericordie hanno realizzato ….
Poi molti anni dopo nel Movimento Regionale e Nazionale dandoci come obiettivo unico quello di contribuire al superamento delle conflittualità interna e del creare un Movimento grande e unito che, anche attraverso appuntamenti nazionali, crescesse nella consapevolezza del proprio potenziale e dei propri valori Cristiani:
- Primo meeting nazionale delle Misericordie a Modena durante l’Anno della Fede nel 2013
- Incontro di migliaia di Confratelli e Consorelle a Roma Santo Padre nel 2014
- Giubileo della Misericordia nel 2016
- Inaugurazione della Misericordia Betlemme …
Questa è stata Mapi per me e per chi l’ha conosciuta nel suo impegno in Misericordia.
Una donna unica, una grande Consorella che non ha mai mollato. Mai.
Dura a tratti e a volte “ruvida” nel trovare la miglior soluzione ma unica nel suo genere. Ma che problema c’è …. spessissimo gli ho visto risolvere situazioni incasinate con questo approccio!!! Una sorta di marchio di fabbrica ….
Mapi ci manchi. Manchi alla tua Misericordia e manchi al Movimento nazionale delle Misericordie ….. Manca la tua disponibilità, manca la tua passione, manca la tua voglia di ricucire, manca il tuo rispetto delle regole e rigore morale, manca la tua franchezza nell’affrontare le situazioni. Anche quelle più difficili …. Manca la tua voglia di pregare ….
Guidaci da li dove sei e dacci la forza di continuare in tempi così complicati dove la speranza di un mondo migliore sembra essersi allontanata …
Che Dio te ne renda merito amica mia.
Selene Pera - Misericordia di Capannori
Maria Pia, è stata una Consorella della Misericordia di Capannori fin dal 1980, anno della nascita della Fraternita. Membro del Magistrato e Governatore dal 1999, è stata per tutti i volontari esempio di generosità e lungimiranza, a tal punto da diventare una vera guida per i Confratelli veterani, per i più giovani e per i dipendenti.
La vera sfida per lei era progettare tipologie di servizio nuove sulla base di quelle che percepiva essere i bisogni della comunità capannorese e questo suo spirito intraprendente ha fatto della nostra Misericordia un vero “presidio di comunità”. Ha guidato la Misericordia con amore e lealtà, permettendo di abbracciare diversi settori di servizio oltre ai tradizionali servizi sociali e di emergenza.
Ha dedicato la sua vita e tutti i suoi talenti a gli ultimi, ai bisognosi, senza sottrarsi dal servizio quotidiano nemmeno nel momento della fatica e della stanchezza fisica; la sua forza più grande stava nell’incrollabile fede che la distingueva e nelle parole del Vangelo che cercava sempre di far proprie e di trasmettere ai volontari in ogni occasione di condivisione.
Mapi era per noi un punto di riferimento, capace di trovare una soluzione ad ogni problema che si presentasse all’interno della nostra associazione e, per ciascun volontario, è stata una mano forte a cui aggrapparsi nel momento dello smarrimento; si rendeva disponibile e si impegnava ad essere presenza attiva nella vita di ciascuno di noi per cercare di custodire e gratificare al meglio quelli che amava chiamare i “gioielli della Misericordia di Capannori”, ovvero i nostri volontari.
Dal momento in cui è diventata Governatrice si è data da fare per realizzare sia ampi spazi annessi alla sede della Misericordia per lo svolgimento di svariate attività, che un parco mezzi sempre in crescita; questo sicuramente è stato possibile grazie alla sua capacità di “imprenditrice sociale” ma anche alla grande influenza che la sua personalità, forte e decisa e al tempo stesso umile e solidale, aveva non solo sulla comunità di Capannori, ma anche su quelle della Piana di Lucca in cui era impegnata in diverse altre attività tra cui il turismo, il giornalismo, la sensibilizzazione alla bellezza artistica di Lucca, l’intervento sulla via Francigena, l’accoglienza di Pellegrini, e molto altro ancora.
Mapi diceva sempre che fare Misericordia non è semplicemente vestire la divisa dai meravigliosi colori giallo/ciano ma prima di tutto è uno “stile di vita” e ci sentiamo responsabilizzati dal passaggio di un “testimone” così colmo di amore e autenticità. A distanza di diverse settimane dalla sua scomparsa, la mancanza di Mapi si ripresenta ogni giorno prepotentemente, ma al tempo stesso siamo certi che dal Paradiso non lascerà sola e continuerà a guidare con lo spirito di un leader la sua “grande Misericordia di campagna” che tanto ha amato nella sua vita.
Linda - Volontaria Misericordia di Capannori
Fra le motivazioni che mi hanno spinto a fare la volontaria presso la Misericordia di Capannori vi è quella di Maria Pia Governatrice, con la sua energia, la sua autenticità e il suo essere sempre dalla parte degli ultimi. E' stata per me un punto di riferimento,con Lei ho potuto confrontarmi, organizzare cose nuove, fare pellegrinaggi, andare ad incontri che mi hanno accresciuto, sia professionalmente che spiritualmente. Ero con Lei quando ci ha lasciati prematuramente,era serena, mi sentivo di "accompagnarla" nel suo viaggio verso l'eternità ed è questo ricordo triste e nello stesso tempo carico di "forza" che mi guida, sia nel disorientamento seguito alla sua perdita, sia nelle attività di tutti i giorni. Adesso la porto con me, con il suo sorriso, la sua passione, il suo esempio.
Parole di Mapi alla morte di Giuseppe Zamberletti del 27/01/2019
Aprendo i giornali stamani, ho appreso della morte del prof. Zamberletti Giuseppe di Varese, il padre della Protezione Civile in Italia. Ho avuto l'onore di collaborare con lui alcuni anni, sono stata il suo Vicario al CNV per un triennio: anni intensi, veri e onesti. Recentemente mi ha chiamato per errore - cercava il mio omonimo Bertolucci Silvano della "commissione grande rischi" dopo il terremoto dell'Abruzzo e quando ha capito che ero io mi ha detto "Signora non posso dimenticarmi di lei: non ho mai avuto una paura così grande se non quando lei mi ha portato da Firenze a Lucca in macchina". Abbiamo riso entrambi, in effetti come mio solito correvo: era arrivato in treno con una buona mezz'ora di ritardo e dovevamo essere a Lucca molto prima... e mi sono sbrigata...!!! Allora ho risposto "Professore, allora lei si ricorda di me? Sono contenta!" E lui mi ha detto "perfettamente perché lei è indimenticabile nella mia testa e nel mio cuore " mi ha fatto piacere perché comunque era molto affettuoso, come poteva essere lui: abbiamo parlato di salute sua, di sua moglie, della mia... e veramente posso dichiararlo un vecchio signore, di quelle categorie che si stanno estinguendo. Vorrei imparare qualcosa da suo stile e garantisco che andrò alla messa per stagli vicino in questo passaggio, da qui: se lo è guadagnato in una vita spesa per gli altri, anche se da posizioni che possono sembrare di comando, in realtà erano e sono ancora - per altri - di autentico servizio.