Maria Pia e il Turismo sociale
Con brevi tocchi Maria Pia seppe mettere in evidenza come le attività turistiche ed in particolare quelle di Turismo Sociale, dovevano sapersi qualificare quali occasioni di crescita di ogni singola persona, ma ancor più della Comunità che accoglie, vive, cresce e migliora il suo benessere.
In altri termini con chiare e toccanti pennellate ha fatto comprendere in quale misura il turismo sociale e quello giovanile in modo ancor più marcato, possano contribuire al miglioramento e allo sviluppo economico, sociale e culturale sia della nostra penisola che di tantissimi altri Paesi in tutto il mondo.
Ed è proprio riferendosi al concetto di “turismo dello sviluppo” che in occasione di congressi, convegni, tavole rotonde e articoli di stampa, Maria Pia ha testimoniato e fatti comprendere che il turismo tociale non è un turismo povero, né tantomeno un turismo dei poveri, ma piuttosto un turismo per tutti in quanto sociale e, nel contempo, anche “di tutti” vale a dire Sostenibile e “con tutti” poiché Solidale.
Diviene quindi del tutto logico comprendere come proprio su queste basi, Maria Pia abbia più volte inteso affermare che la vera sfida per il turismo sociale degli anni duemila consiste nel saper favorire concretamente il passaggio dallo sviluppo del turismo al turismo dello sviluppo.
Con l’auspicare questo passaggio, da una dimensione evidentemente quantitativa ad una impostazione sostanzialmente qualitativa, Maria Pia ha così inteso mettere in luce che il turismo sociale è attento a livello qualitativo e all’efficienza dei servizi, distinguendosi nel migliorare la qualità delle proposte e dei prodotti, attraverso una costante azione formativa e professionalizzante dei dirigenti, degli operatori e degli animatori.
Maria Pia si è sempre spesa nel far comprendere che il turismo non va “consumato”, ma “gustato”, facendo si che un sempre maggior numero di persone potesse accedervi, cogliendone l’opportunità di crescita culturale, personale e perché no, di contemplazione e rispetto per le bellezze del creato e del Creatore.
Gabriele Torresan - Maria Pia e le Case per Ferie
Il Grande Giubileo dell’anno 2000, indetto da Papa Giovanni Paolo II, portò a Roma milioni di pellegrini da tutto il mondo. Ad accoglierli ed ospitarli, oltre alla rete alberghiera convenzionale, vi furono anche centinaia di “Case per Ferie”, ovvero strutture ricettive gestite da Congregazioni ed Associazioni religiose, molte realizzate proprio per tale evento. Ma dopo il “tutto esaurito” registrato nell’Anno Santo, molte di esse faticavano a sostenersi economicamente, anche per i vincoli giuridici che impongono loro di promuoversi fuori dai canali commerciali ufficiali. Naturalmente tutto ciò non poteva sfuggire a Maria Pia, che nel corso dei suoi mandati da Presidente del Centro Turistico Giovanile si è molto prodigata per aiutare queste realtà.
La prima iniziativa fu quella di far aderire il CTG al portale “hospites.it”, che fu creato a partire dagli stimoli della Conferenza Episcopale Italiana e del Centro Nazionale Economi di Comunità proprio per dare visibilità alle oltre tremila Case per Ferie presenti in tutta Italia. Il portale è completamente gratuito per le strutture ricettive gestite da Enti Ecclesiali e le sfide principali erano da un lato il farlo visitare ed utilizzare il più possibile dai potenziali ospiti, dall’altro quello di far comparire costantemente informazioni aggiornate sulle case. Proprio per questa ragione le strutture presenti sono state contattate frequentemente, sia via posta che via telefono, per acquisire più informazioni possibili così da rendere il portale appetibile per pellegrini e turisti.
Maria Pia ha altresì rafforzato la collaborazione tra il CTG e la Conferenza Episcopale Italiana, in particolare con l’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Turismo, Tempo Libero e Sport, partecipando attivamente al Gruppo di Lavoro sulle Case per Ferie e collaborando fattivamente per la realizzazione dei Convegni biennali, che hanno sempre richiamato numerosi gestori da tutta Italia per l’attualità degli argomenti trattati e la ricchezza delle relazioni. In questi convegni ha sempre avuto un ruolo importante come relatrice, moderatrice o coordinatrice.
Per la sue capacità e per la sua profonda conoscenza delle problematiche ed esigenze di questo mondo, Maria Pia ha continuato ad essere membro del gruppo Case per Ferie della CEI anche dopo la scadenza dei suoi mandati come Presidente del CTG.
L’attenzione verso i gestori delle Case per Ferie da parte del CTG nel periodo presieduto da Maria Pia viene confermata anche da una serie di corsi organizzati dall’associazione e volti alla miglior promozione e gestione delle strutture, finalizzati ad acquisire maggiore clientela senza scimmiottare gli alberghi e le altre tipologie ricettive ma valorizzando l’identità specifica di queste realtà con le loro peculiarità ed i loro valori. Tali corsi, svolti in differenti località, hanno visto avvicendarsi docenti e relatori molto preparati ed hanno incontrato l’interesse e la soddisfazione dei gestori che vi hanno partecipato.
Infine va ricordata un’iniziativa particolarmente ambiziosa e probabilmente fin troppo anticipatoria rispetto ai tempi, ovvero quella di costituire un tour operator (di cui il CTG era socio di maggioranza) che aveva lo scopo di promuovere le case per ferie di tutta Italia e di vendere i loro servizi. Esso fu battezzato “SantaBona”, in ricordo della santa pisana patrona degli assistenti di volo e delle guide turistiche la quale a cavallo tra il XII ed il XIII secolo scelse come propria missione quella di accompagnare i pellegrini a Roma e Santiago de Compostela (ma anche verso altre destinazioni significative come la Terrasanta o il Santuario di San Michele sul Gargano) in un periodo in cui tali viaggi sono lunghi, faticosi e pericolosi.
Il tour operator SantaBona srl ha lavorato per numerosi anni proprio al servizio di pellegrini, turisti e gruppi parrocchiali da un lato e delle case per ferie dall’altro, cercando di far incontrare domanda ed offerta di un servizio estremamente particolare ed oserei dire unico nel panorama della ricettività italiana.
Posso concludere dicendo senza tema di smentita che il mondo delle Case per Ferie, rappresentato da gestori, operatori e pellegrini, ha beneficiato in maniera globale delle intuizioni, delle competenze e della sensibilità di Maria Pia, che tanto ha dato con disinteressata generosità durante tutta la sua vita, e per questo gliene sarà sempre grato.
In viaggio per abbracciare il mondo.
Ma quando tornava “Amo Lucca, mi appartiene e le appartengo” da La Nazione 22/02/2019
Ha viaggiato tanto, negli ultimi anni, Maria Pia. Una fame di conoscere, di avvicinarsi al mondo. Di esserci, capire. E dare. Andava spesso con i volontari della Misericordia di Capannori, di cui era Governatrice. Tante volte in Terra Santa, dove ogni volta lasciava un pezzetto di cuore e tanti nuovi amici e esperienze. In Marocco, a Londra, anche a Washington per la laurea della nipote. E ogni volta usava Facebook nel modo più bello, anche qui ci fa da esempio. Pubblicava le foto del viaggio e ringraziava, sempre.
E quando tornava riscopriva tutto l’amore per la sua città. “Lucca, sempre bella – è uno dei suoi post-. Almeno a me piace così. Vado in giro contenta, vedo luoghi belli ma quando torno…le voglio sempre bene. Sono un po’ provinciale? Pazienza. Preferisco dire che sono di provincia, mi garba di più! Lucca è la mia città, sento di appartenerle ed essa mi appartiene un poco. Serenamente…senza gelosia: più è amata, e più sono contenta”. E poi ancora quando tornava nell’abbraccio delle colline verdi e della quiete dei suoi luoghi: “Viaggio sempre volentieri per conoscere, incontrare, capire…ma onestamente sto bene anche a casa: campagna, quiete, comodità, vita serena…Cosa chiedere di più?”
Alla mostra della Fondazione Ragghianti catturò un pensiero di Oscar Wilde che volle condividere via social: “una mappa del mondo che non includa utopia non è degna nemmeno di uno sguardo perché non contempla il solo paese al quale l’umanità approda di continuo. E quando vi approda, l’umanità si guarda intorno, vede un paese migliore e issa nuovamente le vele”. Di seguito il suo commento: “Riflettiamo gente, riflettiamo: al mondo manca un po’ di utopia e anche molta poesia”.