Maria Pia e la Politica

Non è sufficiente leggere il curriculum che testimonia il percorso di Maria Pia per comprendere le ragioni del suo impegno in politica. Sicuramente la sua prima “palestra” fu quella del gruppo di Giuseppe Bicocchi (con il quale condivideva l’impegno per il volontariato, per la cultura e la ricerca di spiritualità). Una “cinghia” di trasmissione tra la politica la società civile e religiosa. Negli anni si consolida in Mapi la convinzione della necessità di coniugare solidarietà ,impegno politico e presenza nelle pubbliche istituzioni. La capacità di fare politica per amore della comunità cresce con la ferma determinazione di conseguire il “bene comune” in un epoca in cui quasi nessuno ne parlava. Ciò si è riflesso in una difesa della legalità e in un impegno quotidiano nella difesa dei più poveri e della loro dignità.

Video della canditatura di Maria Pia a sindaco di Capannori nel 2014. La presentazione della lista

Testimonianze sull'esperienza politica di Maria Pia

Olivo Ghilarducci - Capannori il 17-11 2019   

Mi sono chiesto cosa spingesse Maria Pia nell’impegno in politica concludendo che fosse la stessa cosa che la muoveva nel sociale e nel volontariato. La sua caratteristica era la generosità e i legami di vera amicizia. Aveva preso sicuramente tanto dal padre, persona buona e generosa amato da tutti a Capannori e nella scuola dove, alternando la sua professione di Veterinario, come diceva lui “mancando gli insegnanti di matematica per la nuova scuola media aveva coperto un servizio pubblico”.

Nella mia prima esperienza di lavoro nella scuola, come insegnante di matematica alle medie Maria Pia era mia allieva. Brava intelligente, generosa, ma non lo “studente modello”, in senso classico, perché anche nell’impegno scolastico, come sarà poi nella vita, spesso andava oltre le righe, vedeva le cose a suo modo capace già di uno spirito di contestazione. Il padre Francesco, per tutti i capannoresi “Cecchino”, diceva:

“Prendila come è, mi somiglia molto”.

Le nostre strade si erano divise. Sapevo del suo impegno nel volontariato e delle sue iniziative nel settore della cultura, spesso legate alla attività della Chiesa.

La ritrovai, non posso dire a fianco, dato il suo carattere, quando fui eletto Sindaco di Capannori. Il consigliere comunale Maria Pia Bertolucci era fedele al mandato politico ma non seguiva, direi per la fortuna, le strategie e i riti di potere delle correnti democristiane. Sembrava stare in disparte osservare gli altri per esprimere il suo personale giudizio sopra le cose. Non aveva perso niente della freschezza della mia alunna e la lucida e bonaria contestazione rimaneva la caratteristica del suo lavoro.

A un anno dalla scadenza del mio mandato di Sindaco gli eventi politici nazionali produssero la dissoluzione della Democrazia Cristiana. I consiglieri D.C. radicalizzarono i loro riferimenti nazionali. Molti amici scelsero il centro-destra seguendo l’astro nascente Berlusconi. La mia scelta naturale fu a sinistra. Già il bravo, intelligente e simpatico nostro medico del paese, nostalgico del periodo anteguerra, ironizzava sopra la nostra posizione politica appellandoci come “comunisti di sacrestia”. Il mio legame con Prodi inoltre andava ben oltre la politica. Maria Pia non si era fatta incantare da nessuna nuova sirena. Si era resa perfettamente conto della precarietà politica in cui si veniva a trovare l’amministrazione, mi propose un suo impegno più diretto a sostegno di questa. La sua mossa stabilizzò la situazione, evitando le elezioni comunali anticipate. Fu naturale che la indicassi come mio Vice-Sindaco. Lavorammo questa volta a fianco per un anno e fu per me una preziosa collaborazione.

Nei successive cinque anni ci trovammo nel Consiglio Regionale schierati nella maggioranza che sosteneva il Presidente Vannino Chiti. Ero capogruppo dei Popolari di Bianco. Maria Pia rappresentavo il “Patto Segni”. Tutti i lunedì mattina ci incontravamo con gli altri capigruppo di sinistra per programmare l’attività del Consiglio Regionale della settimana e per trovare un accordo sopra le numerose nomine politico-amministrative spettanti al Consiglio. Per me non fu certo una sorpresa il suo naturale scettiscismo di fronte a proposte amministrative che non condivideva. Era tutto sommato da apprezzare la posizione che, quasi su tutto riapriva il discorso predisposto dai partiti. Anche questo facilitava il lavoro di Consigliere Regionale delle piccole formazioni facenti parte della maggioranza di sinistra. Il Presidente Chiti a volte scherzava con me chiedendomi di parlare con Maria Pia per convincerla ad essere meno intransigente. Dicevo a Chiti che sopra la sua fedeltà al mandato deglio elettori non avevo dubbi. Quando il leader nazionale del Patto si posizionò su una linea politica vicina alla destra, Maria Pia dichiarò la sua fedeltà all’Onorevole Segni, segnando un po’ di sconcerto nella maggioranza. Come avevo previsto però fu sempre coerente nelle votazioni in Consiglio con il mandato degli elettori.

La sua candidatura per il centro-destra a Sindaco di Capannori, in un periodo già per lei difficile, derivava probabilmente dalla nostalgia per il buon lavoro svolto da Vice-Sindaco. L’attività politica per lei era quasi esclusivamente l’amministrazione locale. La vita politica nazionale non gli interessava. Sorridendo disse a me:

“Già essere candidata a Sindaco di Capannori per me è un grande onore”.

Non rimasi sorpreso e stupito di tutto quel popolo che in cattedrale rendeva omaggio a quella che per me, anche per la sua modestia, era rimasta una semplice ragazza ma fui colto da una forte emozione. Pensai che, nel suo naturale candore, forse era la stessa Maria Pia, presente certamente nello spirito, a stupirsi di tutta quella gente mossa per lei da tutta Italia.

 

Giuliano Bianucci 

Maria Pia, detta Mapi, sembrava Mafalda, di Quino. Sempre aggressiva (ma era un modo di mascherare la sua timidezza di fondo), intelligente, pronta a capire ogni cosa nelle sue mille sfumature. Io e Giuseppe Bicocchi la evocavamo spesso nelle nostre passeggiate infinite, di notte, percorrendo via del Corso tra la sede di Mario Segni in via della vite e l’albergo  di Beppe, in via IV novembre.

Era il momento della giornata adatto per fare il punto e alla segreteria romana si aggiungeva l’indispensabile apporto di Mapi. L’elenco delle cose da fare finiva immancabilmente con la divisione dei compiti tra i romani e i toscani. Eravamo pochi e male armati ma avevamo dalla nostra parte la sensazione di partecipare a un momento magico, di cambiamento,  un momento storico che avrebbe portato a cambiamenti radicali.

Quando organizzammo il grande lancio dei Popolari per la Riforma, al Palaeur di Roma, era il 1992. Maria Pia organizzò la partecipazione nutrita dei toscani. La mattina alle 4 eravamo nel piazzale deserto trepidanti perché non sapevamo come sarebbe andata. Era importante mostrare la capacità di aggregare, di coinvolgere l’Italia del Sì in una fase che dal movimento avrebbe dovuto portare all’organizzazione. Alle 8 il Palaeur era già pieno con Maria Pia e i suoi striscioni in prima fila nell’anello più basso. E poi gli interventi di Romano Prodi, di Gorrieri, del giovane Sindaco di Belluno Gianclaudio Bressa a riscaldare la platea in attesa di Mario. Sembra ieri e son già passati quasi trent’anni. Alla fine ci siamo abbracciati, commossi.

Eravamo riusciti a dare un segnale forte di cambiamento e ci sembrava di avere scritto una pagina importante della storia del nostro Paese. Mille ricordi mi legano a Mapi, ma questo è stato il più intenso e mi piace condividerlo anche se Mapi e Beppe non ci sono più. Eravamo capaci di sognare. Abbiamo provato a rendere reali le nostre illusioni.

Luca Menesini  - Sindaco di Capannori
Capannori, il consiglio comunale commemora Maria Pia Bertolucci

da Luccaindiretta.it di Enrico Pace

“Maria Pia Bertolucci ci lascia un’eredità molto importante”, ha detto il sindaco Luca Menesini all’apertura della seduta del Consiglio comunale di ieri (27 febbraio), commemorando, a nome di tutta l’amministrazione, la figura di Maria Pia, governatore della Misericordia di Capannori e membro del direttivo nazionale delle Misericordie, prematuramente scomparsa alcuni giorni fa. Lo ha detto annunciando che Capannori organizzerà una percorso per far conoscere la sua figura. “Maria Pia era un donna molto attiva, che ha dedicato tutta la sua vita alla propria comunità, sia impegnandosi nella politica attiva ricoprendo vari ruoli istituzionali, sia dedicandosi con impegno e grande dedizione al sociale e al volontariato. La sua scomparsa è stata una grande perdita per la comunità – dice ancora il sindaco Luca Menesini – ci impegneremo tutti ad avviare un percorso per dare il giusto riconoscimento a questa figura”.

Morte di Maria Pia Bertolucci: i messaggi di cordoglio
da LoSchermo.it

Guido Angelini
PD Capannori

Esprimo , con rammarico e tristezza, i miei sentimenti di cordoglio alla famiglia e agli amici della Misericordia di Capannori per la prematura scomparsa di Maria piaBetolucci, una persona buona che ha fatto del suo lavoro nel volontariato un fondamento della sua vita.

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Marcella Maniglia
segretario Lega Lucca

La morte di Maria Pia Bertolucci lascia un vuoto nella vita della sua famiglia, dei suoi amici, della comunità locale e dei tanti volontari che hanno collaborato con lei e che ora piangono la sua scomparsa

Ho conosciuto Maria Pia in occasione delle scorse amministrative e anche se non abbiamo avuto molto tempo per lavorare insieme,  prego affinché trovi la pace in Dio e giungano le sentite condoglianze alla sua famiglia da parte mia e di tutta la sezione che rappresento.

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Mauro Celli, Giada Martinelli
e gli amici del Gruppo Insieme Si Può/Alternativa Civica

Siamo, tristi, attoniti e terribilmente sconvolti per la prematura scomparsa di Maria Pia. Quando la notizia ci ha raggiunto, nessuno di noi voleva crederci. Pur conoscendo le sue difficili condizioni, non si riesce mai a credere che la fine possa essere prossima.

Per tutti noi MAPI sei stata un punto di riferimento, una saggia amica ed una valorosa compagna di viaggio. Una persona instancabile con lo sguardo rivolto al prossimo, all’altro in difficoltà, al più umile ed indifeso. MAPI, hai fatto della tua breve ma intensa esistenza un caposaldo del volontariato, della solidarietà, con quella tua fede ferma ed incrollabile senza alcun tentennamento.

Cara MAPI riuscivi sempre a vedere in positivo anche quando il destino ti si è accanito contro. Negli anni che la malattia ti ha accompagnata, non ti sei mai tirata indietro, hai proseguito con determinazione i tuoi tanti impegni, non mollando mai, quando sarebbe stato più facile e conveniente, passare la mano per dedicarsi a te stessa.

Cara MAPI, ci è sempre stata vicina avendo una parola di incoraggiamento e riguardo, che ci ha permesso di andare avanti, anche nei momenti più difficili.

Con te abbiamo condiviso l’ultimo percorso politico, della tua vita. Una politica, che è sempre stata rivolta al servizio e al sostegno della collettività, senza SE e senza MA, rispecchiando totalmente ciò che è stata la tua esistenza. Per molti di noi, la partecipazione alla competizione elettorale di Capannori di cinque anni fa, era legata proprio alla tua presenza, al progetto di una Donna forte, un esempio per tantissimi giovani e meno giovani, della nostra Comunità.

Con la tua scomparsa siamo tutti più poveri, orfani di una persona che sempre riusciva a dedicare ad ognuno di noi una parola speciale.

Ciao MAPI. Grazie per tutto quello che sei stata, non potremmo mai dimenticare ciò che ci hai insegnato e ciò che rappresenti per tutti noi, oggi che sei lassù, in Paradiso, insieme all’Eterno Padre, che ci hai sempre educato ad amare e rispettare.